CATANZARO. La Regione Calabria avvia la concertazione con le amministrazioni locali e i soggetti interessati per la redazione del Piano paesaggistico. Il primo passaggio dell’iter, avviato dalla Giunta con una delibera di indirizzo dello scorso agosto, è stato un incontro nella sede della Regione presieduto dall’assessore alla Pianificazione territoriale e all’Urbanistica, Franco Rossi. “Oggi – ha detto Rossi parlando con alcuni giornalisti al termine della riunione – abbiamo segnato una tappa importante, perché la Regione Calabria sta investendo molto sul suo paesaggio, sulla qualità del suo ambiente e sulla sua collocazione geografica. Siamo al centro del Mediterraneo, siamo sempre stati un popolo di accoglienza, un popolo multi-etnico, multi-culturale, multi-religioso, e i paesaggi si sono formati anche grazie a queste contaminazioni. E su questa linea – ha rilevato l’assessore – vogliamo continuare: vogliamo continuare a essere una regione bella, che fa della bellezza, dell’accoglienza, della qualità degli interventi il suo punto di riferimento. In questa visione della qualità ambientale complessiva del paesaggio i borghi diventano centrali. Ci candidiamo a recitare la nostra parte in Europa e nel Mediterraneo”. Secondo Rossi, il piano paesaggistico “rientra nella nostra strategia basata sulla coerenza delle scelte in tema ambientale e di urbanistica, scelte finalizzate a individuare le regole che occorre mettere in campo per valorizzare e conservare i territori, senza penalizzare nessuno ma nell’interesse generale, perché – giusto per essere chiari – la risorsa appartiene a tutti e non solo ai proprietari dei terreni. Questa risorsa paesaggistica – ha proseguito l’assessore regionale all’Urbanistica – è un elemento di identità della Calabria”. Rossi ha quindi illustrato l’obiettivo che la Regione si pone con il prossimo Piano paesaggistico: “La questione, molto semplicemente, riguarda la cura del territorio. Da urbanista dico che non servono solo i piani, soprattutto serve la sensibilità delle popolazioni di riappropriarsi di una lunga e antica tradizione della conoscenza del proprio territorio. Le popolazioni sono in pratica le sentinelle dell’allerta: se le facciamo riappropriare del proprio territorio le calamità possono diminuire. Per questo – ha sostenuto l’assessore regionale all’Urbanistica – stiamo lavorando molto sui fiumi con i Contratti di fiume e sulle coste con i Contratti di costa, proprio perché vogliamo fare le identità dei territori alle popolazioni, che hanno coltivato un modello che non appartiene a questa regione. Se ritorniamo al modello tradizionale – borghi, qualità dell’ambiente, del paesaggio, dell’agricoltura, della cultura, dell’artigianato – ci sarà un risveglio del territorio”. Nella predisposizione del Piano paesaggistico – ha poi rilevato Rossi – “sarà fondamentale il ruolo dei Comuni, perché i Comuni devono poi attuare la pianificazione territoriale attraverso la redazione e degli strumenti urbanistici. Se approviamo il Quadro territoriale di riferimento si semplifica la procedura, perché il quadro conoscitivo lo fornisce la Regione. In questo processo di risveglio della Calabria verso un futuro migliore, i Comuni, intesi non come semplici soggetti amministrativi ma come comunità, devono essere protagonisti e – ha concluso l’assessore regionale all’Urbanistica – parte attiva”.