Completati ieri i lavori di demolizione della baraccopoli di San Ferdinando. Lo fa sapere il Viminale, ricordando che al 5 marzo, la presenza stimata degli immigrati era di 1.592 persone. Di queste, 200 sono state trasferite negli ex Sprar e Cas, circa 460 si sono spostate volontariamente e 932 restano nella tendopoli. La tendopoli, sottolinea il ministero, è attrezzata, con presenza di servizi igienici e presidi sanitari, ed è vigilata. Rappresenta una “alternativa civile e sicura per gli stranieri con contratto e che non vogliono allontanarsi”. “Sono felice e orgoglioso dello sgombero di San Ferdinando: è stata finalmente cancellata una delle più vergognose baraccopoli d’Italia dove proliferavano degrado, illegalità e sfruttamento. Dopo anni di chiacchiere, ora sono arrivati i fatti. Ringrazio chi ha contribuito al raggiungimento di questo risultato, a partire dal prefetto”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un plauso per come si sono svolte le operazioni di sgombero della baraccopoli di san Ferdinando, “secondo il rispetto massimo della dignità e dei diritti umani, avendo come principale obbiettivo la tutela e la messa in sicurezza presso adeguate strutture dei fratelli immigrati”, è stato espresso dalla Caritas della Calabria. “La delegazione regionale Caritas Calabria, seguendo con grande attenzione gli avvenimenti che stanno coinvolgendo la Caritas Diocesana di Oppido Mamertina – Palmi riguardo lo sgombero della baraccopoli di San Ferdinando – è scritto in una nota – esprime vicinanza e solidarietà al direttore e agli operatori che con diligenza e affetto stanno affrontando la vicenda. Questa iniziativa, che si è collocata nella giornata di inizio Quaresima, possa essere segno di una svolta sociale di impegno comune nell’esercizio di quanto in questo tempo forte la Chiesa che è Madre di tutti ci chiede. Un encomio si esprime dal profondo del cuore da parte di tutte le Caritas Diocesane di Calabria nei confronti delle Istituzioni locali, delle forze dell’ordine e in particolare del prefetto Michele di Bari, per quanta delicatezza e umanità prodigano nel compiere il loro lavoro di funzionari dello Stato”. “Ci si augura – conclude la Caritas – che l’auspicata collaborazione che manifesta evidenti frutti di solidarietà possa continuare nell’attenzione e nel proseguimento necessario al sostegno integrale dei fratelli migranti”.