REGGIO CALABRIA. I Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno arrestato il latitante Natale Trimboli, di 46 anni, inserito nell’elenco dei ricercati pericolosi del Ministero dell’Interno. Trimboli, ricercato in ambito internazionale, condannato nel processo Minotauro svoltosi a Torino, è inserito con ruoli di primo piano nella cosca Trimboli-Marando di Platì. Tre fiancheggiatori del latitante Natale Trimboli sono stati arrestati nel corso dell’operazione dei carabinieri che ha portato alla cattura del ricercato. Trimboli, durante l’arresto, non ha opposto alcuna resistenza, non era armato ed era in compagnia dei tre favoreggiatori che sono stati arrestati. Trimboli era inseguito da due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Torino per omicidio plurimo aggravato, occultamento di cadavere ed associazione a delinquere di tipo mafioso, nonchè da un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dovendo scontare una pena di 2 anni ed 11 mesi di reclusione. L’operazione che ha portato all’arresto del latitante è scaturita dalle attività di controllo del territorio pianificate dal Comando Provinciale di Reggio Calabria anche al fine di reperire gli spunti investigativi necessari per la ricerca di latitanti. I Carabinieri della Stazione di Molochio, secondo quanto reso noto, avevano notato nel corso dei giorni precedenti delle presenze sospette all’interno di un appartamento di edilizia popolare, situato nel pieno centro abitato del paese, da tempo non occupato dall’assegnataria. La circostanza ha indotto i Carabinieri ad eseguire nell’appartamento una perquisizione, trovandovi quattro persone. Quando una di loro, sprovvista di documenti, ha tentato di declinare false generalità ed è stato trovato in possesso di un bagaglio contenente biancheria ed indumenti pronti all’uso, è stato subito chiaro che lo sconosciuto occupante dell’appartamento non fosse lì per un caso fortuito, ma che nascondesse qualcosa di più importante. I controlli hanno infatti consentito di identificare immediatamente la persona per Trimboli. Vistosi scoperto e non avendo alcuna possibilità di fuga, Trimboli ha confessato la sua vera identità, senza opporre q alcuna resistenza all’arresto. I militari hanno proceduto all’arresto in flagranza anche dei tre fiancheggiatori, due dei quali con precedenti penali e di polizia per associazione a delinquere di tipo mafioso, che gli hanno fornito ospitalità e sostegno logistico.