La Commissione Ue si avvia a chiudere il negoziato con l’Italia sui conti. Secondo quanto si apprende, il pacchetto presentato ieri dal Governo italiano ha aiutato molto la trattativa, orientandola verso una chiusura positiva. I capi di gabinetto dei commissari europei si sono riuniti ieri sera, e il Collegio si terrà oggi alle 12.30 a Bruxelles. I commissari discuteranno dei conti italiani a partire da una situazione corretta per il 2019, anche se – a quanto si apprende – mancano an-cora rassicurazioni sul 2020. Lunedì il governo ha corretto i conti non solo registrando con l’assestamento il mi-glioramento del quadro dei conti pubblici, ma anche con l’approvazione di un decreto ad hoc con cui l’esecutivo ritiene di essersi riportato in li-nea con il Patto di stabilità, e di aver creato le condizioni “per rendere in-giustificato l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia”. “La giornata di ieri – dati alla mano – mi dà molta fi-ducia sulle politiche del mio governo – commenta il premier Conte – e mi rende ottimista sulla strada che abbiamo intrapreso”. I numeri del Mef promettono, per portare l’aggiustamento strutturale dei conti a 0,3 punti percentuali, un taglio dell’indebitamento netto di 7,6 miliardi. Forte an-che dello scudo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contro l’apertura di una procedura di in-frazione Ue sull’Italia, l’esecutivo ha accompagnato l’assestamento con un provvedimento urgente per blindare il disavanzo di quest’anno che do-vrebbe fermarsi, stando alle nuove previsioni, al famoso 2,04 previsto nell’accordo con Bruxelles di dicembre, con una correzione rispetto al 2,4% che era stato indicato ad aprile a causa della brusca frenata della crescita.
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