Sette persone sono state arrestate a Cittanova, Taurianova e Rizziconi, dai carabinieri della Compagnia di Taurianova con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti contro il patrimonio, furto aggravato, ricettazione, porto illegale di armi, violazione di domicilio. Avrebbero fatto parte di un gruppo criminale dedito “in modo sistematico e professionale” ad una serie di furti all’interno di abitazioni ed esercizi commerciali e aziende di Taurianova, Cittanova e Polistena.
L’indagine, denominata “Banda del Buco” per l’abitudine del gruppo di praticare vistosi fori sulle pareti dei locali in cui avvenivano i colpi, è stata avviata alla fine del 2017, dopo una serie di furti commessi a distanza ravvicinata a Taurianova, Cittanova e Polistena, e che avevano interessato abitazioni private e aziende, provocando un rilevante allarme sociale. I carabinieri hanno quindi avviato una minuziosa e complessa indagine attraverso l’analisi delle tracce lasciata dagli autori nel corso del tempo, arrivando ad individuare un comune “modus operandi” che ha fatto ipotizzare l’esistenza di una vera e propria banda specializzata. Il successivo supporto di attività tecnica di monitoraggio, e il progressivo sviluppo e approfondimento delle investigazioni ha consentito anche di ricollegare gli indagati ad altri furti, con indagini ormai destinate all’archiviazione rilette alla luce di quanto progressivamente scoperto e ricostruito dai carabinieri nel corso dei mesi successivi. Il modus operandi individuato era molto caratteristico, in quanto gli autori, durante l’esecuzione di ogni singolo furto, per accedere ai loro obiettivi, hanno sempre operato realizzando dei fori nel muro di cinta, nel solaio o nella parete esterna dell’edificio da colpire, oppure, in alcuni casi, anche nelle casseforti da aprire. La velocità di azione dimostrata, il possesso di professionale e costosa strumentazione, le capacità tecniche di utilizzo e una dettagliata e profonda conoscenza del territorio, hanno sicuramente consentito al gruppo una certa possibilità di eludere le investigazioni per diverso tempo. Gli indagati erano già noti ai carabinieri per i numerosi precedenti penali e di polizia anche specifici e avevano deciso di unirsi in un unico gruppo criminale stabile per commettere una serie di furti sfruttando le capacità di ognuno e operando con uno schema tipico e rituale, che prevedeva un’accurata pianificazione e dettagliata conoscenza dei luoghi da svaligiare; la disattivazione e neutralizzazione dei sistemi di allarme mediante la rimozione delle telecamere; l’asportazione dei registratori.
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