E’ stato catturato da agenti della squadra mobile della Questura di Catanzaro Agostino Papaianni, 70enne, uno dei latitanti sfuggiti il 19 dicembre del 2019 all’arresto nel maxi blitz Rinascita-Scott contro la ‘ndrangheta vibonese.
Papaianni era ricercato dalla notte del 19 dicembre 2019. Residente a Coccorino di Joppolo, nel Vibonese, ricoprirebbe un ruolo di spicco all’interno del clan Mancuso e, più in particolare, nell’articolazione facente capo a Luigi Mancuso ed al fratello Cosmo Michele Mancuso. E’ accusato del reato di associazione mafiosa con l’aggravante di essere il promotore di un clan “competente” su tutta l’area di Capo Vaticano sino a Coccorino e Joppolo da un lato e Tropea dall’altro.
Nel mirino di Agostino Papaianni sarebbero finiti diversi villaggi turistici, con l’imposizione del rifornimento di generi alimentari (frutta, principalmente), “guardianie” e l’assunzione di personale. Sul suo conto hanno reso dichiarazioni i collaboratori di giustizia Andrea Mantella, Emanuele Mancuso e Bartolomeo Arena. Agostino Papaianni viene ritenuto uno dei capi storici del clan Mancuso, intestatario fittizio di molteplici attività fra cui anche una stazione di carburanti a Tropea.
Si nascondeva a Catanzaro, nel quartiere Ianò, il latitante Agostino Papainanni, 70 anni, indicato come esponente del clan Mancuso di Limbadi, sfuggito il 19 dicembre 2019 al bliz “Rinascita-Scott”. Il settantenne è stato rintracciato e catturato dagli uomini della squadra mobile del capoluogo calabrese in un B&B.