E’ morto a Roma, all’età di 94 anni, Carmelo Pujia, volto storico e leader della Democrazia Cristiana calabrese. Pujia, nato a Polia (all’epoca provincia di Catanzaro, oggi provincia di Vibo Valentia) il 5 ottobre 1927, ha avuto una lunghissima carriera politica: assessore e consigliere regionale in Calabria, presidente della Provincia di Catanzaro dal 1970 al 1975, è stato deputato della Democrazia Cristiana per tre legislature (dalla nona all’undicesima) e sottosegretario di Stato al Tesoro nei governi Goria e De Mita e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel settimo governo Andreotti. Pujia era uno dei punti di riferimento di Giulio Andreotti e della sua corrente all’interno della Dc. In un messaggio fatto pervenire alle redazioni degli organi di informazione la famiglia Pujia si dice “addolorata per la perdita del caro congiunto onorevole Carmelo”, e “condivide con quanti lo hanno stimato e amato la tristezza ed il vuoto lasciato dalla perdita. La famiglia ha comunicato che celebrerà in forma strettamente privata la funzione religiosa dispensando dalle visite onde limitare, in questo momento di pandemia, il rischio di diffusione di contagio. La famiglia -si legge infine nel messaggio- annuncia che verrà organizzata una commemorazione pubblica non appena la situazione epidemiologica lo consentirà per ricordare un uomo che ha profondamente inciso sulla storia della Calabria”. Messaggi di cordoglio arrivano da ogni parte della Calabria e dell’Italia. Il segretario nazionale dell’Udc, Cesa, ha ricordato le “grandi battaglie condotte in Parlamento e nei Governi da Carmelo Pujia per difendere gli interessi della Calabria e dei calabresi nel contesto nazionale”. Grandi battaglie sempre condotte sollecitando tutti i rappresentanti politici della Calabria, anche dei partiti all’epoca contrapposti alla Dc, a considerare esclusivamente le esigenze e le aspettative dei propri elettori, al di là di steccanti o appartenenza politiche. Carmelo Pujia lascia una traccia indelebile nella storia della Dc e dei partiti calabresi oltre ad un grande patrimonio di stima e di affetto da parte di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di confrontarsi con lui.