Sono 7 le persone arrestate e poste ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro su una truffa che sarebbe stata commessa da un’organizzazione illecita ai danni della Regione Calabria. La truffa, secondo quanto é emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della Sezione di Polizia giudiziaria della Dda e del Nucleo operativo ecologico, sarebbe consistita nell’indebita percezione di carburante agricolo a prezzo agevolato, gravato da accisa ridotta, successivamente immesso sul mercato nero a prezzo concorrenziale, e cioé la metà dell’importo standard, per scopi diversi dall’utilizzo in agricoltura e in particolare per essere utilizzato per motori da strada. I 7 arrestati sono tutti imprenditori residenti nella provincia di Crotone. Si tratta di Roberto De Fazio, di 42 anni, Alessandro Bianco (41); Francesco Ranieri (47); Saverio Flotta (41); Mariantonia Capasso (67); Graziano Vulcano (40) e Antonio De Meco (55). L’obbligo di dimora è stato disposto nei confronti di Giuseppe Giancotti, 40 anni, di Rocca di Neto, anche lui imprenditore agricolo. Il gip ha disposto, inoltre, la sospensione dai pubblici uffici per tre dipendenti della Regione Calabria, Cesario Ottone (durata provvedimento 6 mesi) ed Angelo Lionetti e Natale Pacenza (entrambi 3 mesi), tutti in servizio nella sede di Crotone dell’ufficio “Utenti motori agricoli” (Pacenza oggi è in pensione). Altri due dipendenti della Regione sono indagati senza che nei loro confronti sia stato adottato alcun provvedimento. L’organizzazione che é stata sgominata dai carabinieri aveva la sua sfera d’interesse in provincia di Crotone ed avrebbe ottenuto i suoi scopi illeciti attraverso la fattiva collaborazione, riferiscono gli investigatori, dei dipendenti regionali coinvolti nell’inchiesta. Questi ultimi, infatti, attestando con false dichiarazioni il possesso da parte degli imprenditori dei previsti requisiti di legge, come la disponibilità di aree agricole, in alcuni casi di proprietà del demanio dello Stato e marittimo, e il possesso di mezzi d’opera per la lavorazione e la coltivazione, avrebbero consentito loro di ottenere le indebite percezioni di carburante agricolo a prezzo agevolato. I carabinieri hanno eseguito anche il sequestro dei beni della società “Kremissa Carburanti”, di cui sono titolari due degli imprenditori arrestati, Saverio Flotta e Graziano Vulcano, per un ammontare di quasi 78 mila euro. Alla stessa società, inoltre, è stata applicata la sospensione delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla vendita di carburanti. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche, accesso abusivo ai sistemi informatici della Regione Calabria e truffa aggravata.
Tra gli indagati nell’inchiesta milanese che oggi ha portato a 15 arresti, per infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori sulle rete ferroviaria, figura anche Maria Antonietta Ventura, presidente del cda del Gruppo Ventura, che si occupa di costruzioni ferroviarie, e che era stata candidata da centrosinistra e Cinque Stelle alla presidenza della Regione Calabria, ma poi la scorsa estate si era ritirata dalla corsa. A quanto si è saputo, Ventura, a capo della società coinvolta nell’inchiesta assieme al Gruppo Rossi, è indagata per l’ipotesi di associazione per delinquere, ma a suo carico il gip non ha riconosciuto la misura cautelare che era stata richiesta dai pm. Tra gli indagati ci sono anche Alessandro e Edoardo Rossi, rispettivamente direttore e presidente di Gcf del Gruppo Rossi. La Dda, a quanto si è appreso, aveva chiesto in totale 35 arresti, tra cui quello di Ventura, ma il giudice ne ha accolti 15.