di Manuel Soluri (RTC-GDC)
“La situazione è esattamente quella della tempesta perfetta. Prima il caro delle materie prime, poi lo shock della guerra in Ucraina, infine il caro bollette. Se non si interviene, proseguire così sarà sempre piu’ difficile”. E’ l’allarme lanciato dal presidente nazionale di Assipan, Antonio Tassone, ai microfoni di RTC e del Giornale di Calabria. “Rispetto all’anno 2020-ha affermato Tassone-il costo delle farine è aumentato in maniera eclatante. Il prezzo del gas è salito di 500 volte e il caro bollette è stata una ulteriore mannaia sulle teste dei nostri produttori. Pertanto abbiamo stimato che, se non si interverrà decisamente, andremo incontro, entro la fine dell’anno, a 1.350 chiusure e a 5.000 licenziamenti in tutta Italia. Uno scenario inquietante e allarmante. A questo punto un produttore si ritrova davanti a poche strade: chiudere l’attività, ridurre decisamente il personale, tagliare i costi, aumentare sensibilmente il prezzo del pane. Noi come Assipan non vorremmo che cio’ accadesse e che ci si trovi davanti a tale bivio. Pertanto una delle misure immediate che chiederemo al nuovo Governo-conclude Tassone ai nostri microfoni-sarà quantomeno quella del tetto del gas. Aspettiamo qualche segnale piu’ confortante per il nostro comparto colpito e falcidiato da crisi e rincari, anche se all’orizzonte le nuvole si fanno sempre piu’ minacciose “.