“L’analisi del voto nel Sud ha consegnato una narrazione univoca secondo cui basta incrociare i dati tra il reddito di cittadinanza e il voto espresso per affermare quale modello di sviluppo vuole il Sud. Tutti concludono che il Sud preferisca l’assistenzialismo, anzi, che serva più spesa pubblica: per me è un errore capitale. Basta, fare questa narrazione”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, parlando a Reggio Calabria davanti alla platea degli imprenditori calabresi. “Il Sud -ha sottolineato Bonomi- non chiede come ricetta unica l’assistenzialismo, semplicemente ci si aggrappa se è l’unica ricetta che gli si propone. Ecco perché chiederemo al nuovo governo, rispetto al Mezzogiorno, una strategia di medio-lungo periodo che vada oltre i progetti stanziati con il Pnrr, che vada oltre questa legislatura, un piano almeno decennale per lo sviluppo del Sud”. Intanto il presidente della Regione, Occhiuto, lancia una provocazione: “Sulla questione energia, come ho detto anche a Capri, facendo una battuta sull’autonomia differenziata che vogliono molti presidenti del Nord, dobbiamo fare riferimento a quello che è scritto nella Costituzione, e cioè che i livelli essenziali delle prestazioni, i diritti, devono essere assicurati con uniformità in tutto il territorio nazionale. Ma perché -ha proseguito- il tema dell’autonomia differenziata e delle risorse prodotte nelle Regioni non deve valere pure per l’energia? In Calabria produciamo il 42% di energia da fonti rinnovabili. Se aggiungiamo anche l’idroelettrico e altre fonti non fossili, abbiamo una produzione di energia pulita superiore al consumo dei calabresi. La Lombardia produce il 13% di energia da fonti rinnovabili. Allora, vogliamo farlo il federalismo differenziato? Facciamolo -dice Occhiuto- anche sull’energia, stabiliamo che se una Regione ha investito sulle rinnovabili è giusto che i cittadini e le imprese ne abbiano vantaggio”.