CATANZARO. Dopo l’arresto dei presunti assassini del piccolo Cocò (il bambino di 3 anni di Cassano ucciso e bruciato insieme al nonno e ad una giovane donna marocchina, il 16 gennaio 2014) Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, chiede che “venga subito scarcerata e mandata ai domiciliari la mamma del bambino, Antonia Iannicelli”. La donna si trova in carcere a Castrovillari per scontare una vecchia condanna per droga. Corbelli chiede anche “che vengano fatte ritornare subito a casa a Cassano le due sorelline del bambino, Ilenia e Desirè, che si trovano dal 30 luglio scorso in una località segreta protetta, lontano dalla Calabria”. Corbelli esprime “grande soddisfazione per l’individuazione dei presunti assassini”, definisce, “se vero, gravissimo il comportamento del nonno di Cocò che avrebbe usato il bambino come scudo”, e aggiunge: “Rispetto naturalmente sempre le decisioni della magistratura(anche quando non li condivido e correttamente li contesto) ma ricordo, con amarezza e sofferenza, che oggi il piccolo Cocò sarebbe in vita se avessero accolto i miei appelli quando(dopo averlo fatto uscire dal carcere alla vigilia del Natale del 2012) chiedevo di rimandare ai domiciliari la mamma del bambino che era stata riarrestata nel maggio del 2013, per aver portato(mentre era agli arresti a casa) Cocò e le due sorelline a vedere il loro papà, Nicola, allora detenuto nel carcere di Catanzaro. Se avessero accolto i miei appelli quel maledetto giorno del gennaio del 2014 il piccolo Cocò – dice – sarebbe stato a casa con la mamma e non invece con il nonno all’appuntamento con la morte”.