COSENZA. Il Consiglio di Stato ha riammesso la lista Cosenza popolare espressione del Nuovo centrodestra rappresentato in Calabria dal sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile e dal fratello Pino, vice presidente del Consiglio regionale. La lista sostiene la candidatura a sindaco di Enzo Paolini, del Pse. La decisione – di cui parla la stampa locale – è giunta nella tarda serata di lunedì. “E’ la vittoria della libera espressione democratica del voto. Ora al lavoro, convinti più di prima, per migliorare il #futurodeicosentini”, è stato il commento su Facebook di Paolini. La lista era stata ricusata dalla Commissione elettorale perché agli aspiranti consiglieri era stato fatto firmare l’atto di accettazione della candidatura su moduli del 2011 che non contemplano le prescrizioni della legge Severino in materia di incandidabilità. Il successivo ricorso al Tar era stato respinto, ma adesso il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dall’avv. Giovanni Spataro. Paolini si è candidato in contrapposizione a Carlo Guccione, del Pd. Il Consiglio di Stato in accoglimento alle tesi difensive prospettate dall’avv. Giuseppe Mastrangelo per i candidati esclusi delle liste “Cosenza sempre più” e “Partito della Rivoluzione-Sgarbi”, ha ribaltato la decisione del Tar ed ammesso i candidati che erano stati esclusi dalla competizione elettorale a Cosenza perché avevano accettato la candidatura presso un ufficio pubblico diverso dal Comune di Cosenza. Lo rende noto lo steso legale. In particolare sono stati riammessi i candidati Maurizio Apa, Alessandra De Marca, Francesca Greco, Floranna Malizia, Antonio Pellegrino, Romano Filippo Tosti della lista “Cosenza sempre più” e Alessandra Filice, Johanna Ginevra Fiume, Enrica Vulcano della lista “Partito della rivoluzione-Sgarbi”. “Ancora volta – ha sostenuto l’avv. Mastrangelo – il Consiglio di Stato rettificando l’orientamento del Tar ha ritenuto prevalente il diritto dei candidati a partecipare alla competizione elettorale del prossimo 5 giugno 2016 rispettando la buona fede nell’accettazione delle candidature. In particolare siamo riusciti ad affermare un principio di democrazia e partecipazione alla vita pubblica in conformità con il dettato costituzionale e con i principi esposti anche a livello europeo dalla Cedu e dalla Carta di Nizza”. “Segnalo in particolare – conclude il legale – che ciò è stato possibile in una sola settimana ed avendo decisioni di ben due gradi di giudizio grazie alla grande collaborazione dello staff che mi ha coadiuvato, l’avv. Chiara Molinaro, Samantha De Luca e Gabriella Arcuri. A loro va un ringraziamento particolare per aver trascorso nottate in studio per predisporre con me le difese”.