ROMA. “È gravissimo che tre criminali condannati, in primo grado e in appello, per reati di stampo mafioso, tre esponenti della Ndrangheta pericolosissimi per la società, siano stati scarcerati, nonostante le gravi condanne subite nei primi due gradi di giudizio, semplicemente perché il giudice della corte d’assise in Calabria non ha trasmesso in 11 mesi le motivazioni della sentenza di condanna alla corte di Cassazione, facendo così scadere i termini della custodia cautelare”. Lo dichiara Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda. Il riferimento è alla scarcerazione, avvenuta giorni fa, di tre persone condannate in appello nel luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Cosa mia” sulle cosche di Rosarno perché, ha scritto oggi La Stampa, il giudice, dopo 11 mesi, non ha presentato le motivazioni facendo slittare il processo in Cassazione e facendo scadere i termini per la carcerazione preventiva. “Una vergogna – afferma Grimoldi – per la giustizia e per lo Stato. Eppure la vicenda sta scomparendo nel nulla grazie al solito ‘silenzio organizzato’ del governo, in questo agevolato come sempre da Tg e quotidiani amici e complici. Renzi tace e non dice nulla evidentemente non disapprova una simile vergogna che libera i mafiosi? È contento che tre mafiosi tornino liberi? E il ministro Orlando? Come al solito non pervenuto. E dove sono i ministri meridionali del governo dovrebbero essere sensibili a questo tema? Tutti silenti, con Alfano muto come un pesce: evidentemente nemmeno per lui è un problema. Dal Csm naturalmente non una riga di critica al collega, ma questo era scontato. E i parlamentari calabresi del Pd? E quelli dell’ antimafia? E la Bindi? E quei parlamentari, tipo la senatrice Ricchiuti del Pd che chiede di sciogliere comuni in Brianza solo perché un amministratore beveva il caffè in un bar chiuso per infiltrazioni mafiose, adesso perché tace? Nessuno a Palazzo Chigi, al Viminale, a Largo del Nazareno, ha nulla da dire? A questo punto promuovano direttamente questo magistrato così solerte…”, conclude.