RENDE. Alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università della Calabria, alla presenza del Capo dello Stato, sono intervenuti anche due studenti Bashar Swaid, siriano, rappresentante della comunità degli studenti internazionali, e Domenico Turino, presidente del Consiglio degli Studenti. “Non è stato facile venire qui – ha detto Swaid, fuggito tre anni fa da Aleppo – e non dimenticherò mai gli sforzi enormi che sono stati fatti per me dall’Ufficio Internazionale e dal Centro residenziale per facilitare le procedure del mio arrivo. Ma ce l’ho fatta. E, successivamente, la mia gioia è stata ancora più grande quando ho potuto riabbracciare mia moglie Hadya, anche lei oggi studentessa, e Luna e Ahmad i nostri splendidi bambini. Anche loro due qui sono felici e studiano con i loro compagni italiani. Grazie all’Università della Calabria ho ottenuto l’iscrizione all’Ufficio europeo dei brevetti e depositato il mio primo brevetto che riguarda un innovativo sistema generativo sviluppato con i miei tutor. A tre anni dall’inizio di questo percorso, guardo alla possibilità di tornare ad Aleppo per contribuire alla ricostruzione di ciò che è stato distrutto dalla guerra”. Domenico Turino, rappresentante del Consiglio degli Studenti, si è rivolto al presidente Mattarella, evidenziando la tenacia dei giovani calabresi. “La nostra è una terra duramente segnata dall’emigrazione, dall’emarginazione e dall’ingiustizia – ha detto – ma la nostra è una regione nella quale i giovani vogliono essere protagonisti del proprio destino, lavorando con dignità e dando un contributo alla creazione di una società migliore. Da qui, dalle nostre aule, deve venire un segnale forte per spezzare le catene dell’omertà e dell’indifferenza che per troppo tempo ha tarpato le ali di questa terra”.