COSENZA. “Non facciamo una battaglia contro Sorical, ma facciamo una battaglia per la chiarezza e per la verità”. Lo ha detto Mario Occhiuto, il sindaco di Cosenza, nel corso di una conferenza stampa in cui ha voluto chiarire i termini della querelle con la Sorical. “Noi abbiamo ridotto di molto le perdite, con risorse del bilancio comunale – ha detto Occhiuto – ed era Sorical che invece doveva farlo”. “Risorse che sono state attribuite dallo Stato alla Regione, per essere trasferite ai Comuni, per l’efficientamento idrico, – dice Occhiuto – in effetti non sono state utilizzate”. “Abbiamo vinto un’altra delle nostre battaglie, che riguarda un’ordinanza sindacale urgente, per ottenere quella quantità minima di acqua, essenziale per i cittadini – ha aggiunto il sindaco di Cosenza – e va tutelato il diritto che i cittadini hanno di utilizzare questo bene, e questo è un principio che è stato e viene violato dalla Regione Calabria, ora che viene presentata un’altra legge regionale che scarica sui sindaci e sui comuni le responsabilità del passato”. Il riferimento è al provvedimento del Tribunale Superiore delle Acque, che ha legittimato, secondo il Comune di Cosenza, l’ordinanza contingibile e urgente dello scorso 16 gennaio, emanata da Occhiuto. “Mi stanno contattando molti altri sindaci – ha detto Occhiuto – e tutti possono fare come noi: non solo chiediamo di avere una quantità minima di acqua, ma faremo un’azione risarcitoria nei confronti della Regione, per tutte quelle attività che negli anni dovevano essere poste in atto e che Sorical non ha fatto per evitare la dispersione delle acque nel sottosuolo e le interruzioni che ci sono state, cioè tutto ciò che i cittadini hanno pagato in più”. “L’acqua è un bene pubblico e non può essere negoziato”, ha concluso Occhiuto.